INCUBI CELESTI
Nicoletta Ceccoli
September 29th – December 23rd 2010
29 Settembre – 23 Dicembre 2010
ENG/ITA
“Everything shall vanish without a trace.
“We are such stuff as dreams are made on,
rounded with a little sleep”.
(The storm – W. Shakespeare)
Dorothy Circus Gallery, in occasion of its fourth anniversary, brings back on the Italian contemporary art scene the artist Nicoletta Ceccoli with a solo exhibition entitled “Incubi Celesti” (“Heavenly Nightmares”), a tribute to Lewis Carroll’s “Alice in Wonderland”. Nicoletta Ceccoli dedicates her exhibition to the childhood themes that vanish without leaving a trace and to that passage that leads the child into the adulthood. This show is a homage to dreams. Alice becomes the allegory of the Heavenly Nightmares of children that are inhabited by monsters and extraordinary adventures. The morbid curiosity of exciting fear and anxiety that occurs before one wakes up and finds him- or herselves liberated from their dreams. A child girl, who appears with large grey eyes and a porcelain face, embraces in her arms numerous dolls, which represent many fragments of herself that no longer exist. These diaphanous colors stand out on a black background, which recounts the immense sense of emptiness and solitude hanging on the souls. A remedy to despair is therefore sought by filling in things living in a parallel reflected reality. The young girl imposes an impressive sense of cinematographic silence, as if she desires to share her most mysterious secrets with who stands before her. The pained rabbit, such as a hades ferryman, brings his olde-worlde playfellow by the other landside, crossing sad waters full of toys, in order to arrive into adulthood: dreamlike atmospheres are suspended. The watcher, like Aeneas, descends into the underworld to see once again the world he lost, willing to belong to it again, but taking just a quick glance, without recalling the ghosts of the past. The serpents which wrap themselves around the slender bodies of young children, symbolize the sense of rationality without a soul, that grinds the ingenuity in a kind of review a of the Adam and Eve myth. Using characters and forms of childhood language and putting under glass the adult fears, Nicoletta Ceccoli tells that delicate transition and the related absence of dreams, revisiting the themes of childhood, anthropomorphizing toys and landscapes, creating a new and complex cosmogony. In her ten unpublished acrylic on paper works, the key to psychoanalytic research of a constellation of symbols made of sugar, caramel, buttons and pins. This Italian artist has exhibited in many prestigious art galleries of “Pop Surrealism” from Seattle to Los Angeles, Toronto, Manchester and New York. She has aroused many positive responses and great interest from many of the most important collectors. Her artworks are true fragments of consuming and restless dreams, which will enrapt people in a total experience. Her meticulous technique and her use of delicate colors, create an atmosphere consisting of a rich composition in a world of fables, added to the true acknowledgement and experience of the femininity of a woman. The spectator is left with an immense need to dream again, holding in his eyes the children created by Nicoletta Ceccoli as a souvenir of a journey through twilight and dream.
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“Tutto svanirà senza lasciar traccia.
Noi siamo della materia di cui sono fatti I sogni
E la nostra piccola vita è circondata da un sonno”
(La Tempesta – W. Shakespeare)
La Dorothy Circus Gallery, in occasione del suo quarto compleanno, riporta sulle scene dell’arte contemporanea italiana Nicoletta Ceccoli, con una mostra personale dal titolo “Incubi Celesti”, un omaggio all’Alice di Lewis Carroll.Al tema dell’infanzia che svanirà senza lasciare traccia, a quel passaggio che porta il bambino nel mondo degli adulti e al sogno, l’artista Nicoletta Ceccoli dedica la sua mostra.Alice diventa allegoria degli incubi celesti dei bambini, popolati da mostri, avventure straordinarie, la curiosità morbosa per l’eccitante paura e l’angoscia prima del risveglio liberatorio. Una bambina dai grandi occhi grigi, con il volto di porcellana tiene in braccio tante bambole con le sue sembianze,tanti frammenti di una se stessa che non c’è più.I colori diafani si stagliano su uno sfondo nero che racconta sapientemente l’immenso vuoto della solitudine incombente sulle anime, al quale si cerca di rimediare colmandolo con degli oggetti, abitanti di una realtà parallela riflessa. La fanciulla impone un senso di silenzio cinematografico come se volesse condividere un misterioso segreto con chi le sta di fronte. Un coniglietto addolorato, nocchiero dell’Ade dell’infanzia, traghetta l’antica compagna di giochi presso l’altra sponda, solcando le acque tristi in cui galleggiano pezzi di lego e altri giocattoli al fine di raggiungere l’età adulta: atmosfere sospese, rarefatte, da sogno. Lo spettatore, come Enea, scende negli Inferi per rivedere quel mondo che non gli appartiene più e che desidera fortemente, ma non osa turbare i fantasmi del passato, si limita a guardare. I serpenti che avvolgono fanciulle dai corpi esili simboleggiano le spire della razionalità senz’anima che stritolano l’ingenuità in una nuova rivisitazione del mito di Adamo ed Eva. Ricorrendo a modi e forme del linguaggio infantile e mettendo sotto vetro le paure dell’adulto, Nicoletta Ceccoli racconta questo delicatissimo trapasso e la conseguente assenza di sogni rivisitando i temi dell’infanzia, del gioco e della crescita, antropomorfizzando giocattoli e paesaggi per creare una nuova e complessa cosmogonia. Nei suoi dieci lavori inediti acrilici su carta, prevale la ricerca in chiave psicoanalitica, costellata da una simbologia fatta di zuccheri e caramelle, bottoni e spilli. L’artista italiana ha esposto nelle maggiori gallerie di Pop Surrealism, da Seattle fino a Los Angeles passando per Toronto, Manchester e New York, suscitando critiche entusiaste e grande interesse da parte dei più importanti collezionisti della corrente. Le sue opere, veri frammenti di sogni struggenti ed inquietanti, coinvolgono in un’esperienza totalizzante, grazie alla tecnica minuziosa, la delicatezza dei colori, la ricchezza delle composizioni unite all’atmosfera delmondo delle favole e ad una profonda consapevolezza dell’esperienza femminile. Lo spettatore sente il bisogno di sognare, di nuovo, portando negli occhi le bambine di Nicoletta Ceccoli come souvenir di un viaggio tra la notte e il sogno.