SANER (Edgar Flores)
Born in 1981 in Mexico City, Mexico, the world-renowned Mexican street artist, illustrator and graphic designer Edgar Flores, known as Saner, creates a distinctive vision of the world. Part of the Mexican graffiti art scene since 1990, which directed him to earn a degree in graphic design from the Universidad Autonoma de Mexico, Saner now works on different surfaces that include walls, canvases, paper and found objects, combining a strong social interpretation with a surreal mood and a veil of mystery.
His work is deeply influenced by Mexican and worldwide folklorist heritage and pop culture and has been exhibited in galleries worldwide, from Mexico City and New York to Berlin, London and Barcelona. His great admiration for artists such as Frida Khalo and Gonzales Camarena and the exposure to the Western pop art led him to freely wander between graffiti, graphic design, painting and drawing. Connecting illustration manners, expressionism, naïve art and surrealism with street art techniques, Saner succeeds in giving a characteristic urban look to all of his pieces.
Throughout his numerous international project, Saner has developed a new approach towards his street art, by integrating the local communities’ views and opinions into his public works. His surrealist murals, depicting animals and masked characters, poetically address themes and issues of urban and environmental development, hunger, violence and the eternal struggle for survival that characterise modern society.
Saner questions modern society encouraging the viewer towards a mindset of oneness, as opposed to otherness. Aiming to rediscover the respect for the natural world and all living beings, the artist explores how ancient people had a more sophisticated and natural relationship with their surroundings and with each other. In his drawings, the contrast of light-shadows and light-darkness reveals the eternal battle of man in his absurd struggle for survival.
Establishing paradoxical forms in his work, like tradition and innovation, violence and tenderness, simplicity and complexity, his images are pervaded with personal introspection. Saner uses everyday motifs to create mysterious beings with aesthetics of pre-Hispanic traditions, specifically through the use of Nahuale masks, which according to mythology have the power to transform humans into animals.
Just like Diego Rivera’s and David Alfaro Siqueiros’, Saner’s message is quite political and depicts the struggle of a country that’s crumbling little by little. His works encourage people to look at the past and learn from it and are a celebration of the history and culture he originates from.
To leave a part of himself in every painting or wall, to change people’s point of view, to shake them and let them be part of his work, to democratize art: that is what Saner aims for. Saner’s art is very universal as he tries to touch people’s core by showing them that all we believe —from the importance given to material things to the inherent hypocrisy that accompanies capitalism— is just a mirror. For Saner, art is not about luxury or pure aesthetics, rather it becomes an essential part of society. Saner opens the eyes of his spectators and shows them the crudeness and beauty of life.
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Nato nel 1981 in Città del Messico (Messico), il celebre Street Artist, illustratore e graphic designer Edgar Flores, conosciuto come Saner, è riuscito a costruire un proprio paradigma artistico che veicola la personale visione del mondo. Parte significativa della scena dei graffiti sin dal 1990, ragione fondante della sua scelta di laurearsi in Graphic Design presso l’Universidad Autonoma de Mexico, al momento l’artista lavora su differenti superfici, come muri, tele, carta ed oggetti da lui recuperati, combinando l’aura misteriosa delle sue creazioni con un’interpretazione fortemente sociale ed un’influenza surrealista.
Il suo lavoro, fortemente ispirato al bagaglio culturale e folkloristico messicano e alla cultura Pop, è stato esposto in tutto il mondo, da Mexico City e New York a Berlino, Londra e Barcellona. La sua grande ammirazione per artisti come Frida Kahlo e Gonzales Camarena e l’esposizione intellettuale alla cultura occidentale l’hanno condotto a sviluppare una tecnica a cavallo tra il graffittismo, il graphic design, la pittura ed il disegno. Grazie alla combinazione di nozioni sull’illustrazione, Espressionismo, Naïve Art e Surrealismo con la Street Art, Saner è riuscito a dare un un’impronta urbana tutti i suoi pezzi.
In seguito a numerosi progetti internazionali, l’artista ha sviluppato un nuovo approccio nei confronti della Street Art, integrando il sapere locale all’interno dei suoi lavori pubblici. I suoi murales surrealisti, raffiguranti animali e soggetti mascherati, veicolano una poetica urbana di rabbia, violenza ed eterna lotta per la sopravvivenza che caratterizza la nostra società contemporanea.
Saner mette in discussione questo sistema, incoraggiando il fruitore a resistere al pensiero unico in contrapposizione all’alterità. Determinato a riscoprire il rispetto per il mondo naturale e per tutti gli essere viventi, l’artista indaga come gli antichi avessero una relazione più complessa e diretta con l’ambiente intorno a loro. Nei suoi disegni, il contrasto di luce ed ombra rivela ancora questa perpetua tenzone tra vita e morte.
Andando a creare un paradosso di tradizione e innovazione, violenza e tenerezza, semplicità e complessità, le sue immagini risultano come il prodotto della sua introspezione personale e caratterizzate da soggetti misteriosi la cui estetica è legata alla tradizione pre – ispanica, nello specifico attraverso l’utilizzo di maschere Nahuale che, secondo le leggende, hanno il potere di trasformare chi le indossa in animale.
Esattamente come il messaggio trasmesso da Diego Rivera e David Alfaro Siqueiros, l’arte di Saner veicola una natura politica e raffigura la lotta di un paese che va sgretolandosi poco a poco, incoraggiando la gente a guardare al passato, imparando da esso e celebrandone la storia e la cultura.
Lasciare una parte di se stesso in ogni quadro o murales, influenzare il punto di vista di chi osserva le sue opere, scuoterlo e far sì che diventi parte del processo artistico stesso, democratizzare l’arte: questi gli obiettivi ai quali mira Saner. La sua arte è veramente universale nel momento in cui parla alla parte più intima degli individui, dimostrando loro come ogni cosa in cui crediamo – dall’importanza data ai beni materiali all’innata ipocrisia che accompagna il Capitalismo – sia solo che uno specchio di noi stessi.
Per Saner, l’arte non è una questione di lusso o di pura estetica ma piuttosto diviene una parte essenziale della società, il cui fine è quello di aprire gli occhi dello spettatore e mostrargli la crudezza e la bellezza della vita.
Website:https://saner.com.mx
Instagram: https://www.instagram.com/saner_edgar/